Rifare il sito web è un’operazione che sin troppo spesso è sottovalutata e effettuata con superficialità, per questo è frequente che un imprenditore si imbatta in risultati disastrosi.
Nel marketing digitale oggi è impossibile non possedere un sito online, tuttavia averne uno inguardabile equivale a non averlo affatto o forse è persino peggio!
Affidare il restyling a un amico che “è bravo con il pc”, a quello che “ne capisce”, oppure a un’agenzia web senza alcuna esperienza e competenza, che lo arricchisca di tante belle opzioni che però sono né funzionali e né efficaci per ottenere risultati, sarà del tutto inutile.
Un altro errore molto frequente che fanno i professionisti o gli imprenditori, secondo solo allo smanettare loro stessi o all’affidare questo tipo di lavoro alla propria segretaria, è quello di scegliere una web agency o un consulente basandosi esclusivamente sul prezzo, quindi cercando di spendere il meno possibile.
Insomma, quando i contenuti sito sono obsoleti, la grafica sito brutta e non funzionale nel momento in cui la concorrenza è agguerrita come non mai, in cui i competitors si affidano a delle web agency esperte e competenti, bisogna arrendersi all’evidenza e comprendere che è indispensabile intervenire quanto prima facendo un restyling del sito web.
Occorre fare una precisazione, il lavoro con il quale occorre intervenire sul tuo sito online non è lo stesso di quando questo non esiste affatto: un sito web, per quanto obsoleto, esiste e quindi sia presuma sia già avviato e probabilmente indicizzato con delle specifiche parole chiave.
Perché rischiare di perdere tutto? Non avrebbe alcun senso, ecco perché bisogna fare un’analisi sito e intervenire con un lavoro specifico di restyling ma senza fare danni.
Che senso avrebbe intervenire per rendere il sito più fresco ma correndo il rischio di perdere la metà del traffico raggiunto solamente perché ci ha messo le mani l’imprenditore anziché occuparsi del suo lavoro e lasciando fare a un esperto il suo? Nessuno. Oppure, talvolta succede che un sito di presentazione aziendale, il quale riceveva richieste di preventivi, dopo aver apportato degli interventi “alla buona”, fatti dal tecnico che si trova dentro l’azienda e che si occupa di tutt’altro, non venga più trovato dai clienti, neppure se questi digitano il nome del brand: questo può comportare la perdita fino al 90% del traffico e la distruzione di tutto il lavoro fatto fino a quel momento.
Nel momento in cui decidi di effettuare un restyling sul tuo sito online, devi evitare degli errori che potrebbero costarti davvero cari; alcuni di questi sono tanto frequenti quanto dannosi.
Ovviamente esistono degli errori che sono più gravi di altri e che devi evitare accuratamente per mantenere un sito web funzionale e in grado di convertire: se però nel tuo sito sono presenti degli elementi che funzionano bene non li devi cambiare, devi stare attento nel migrare i metatag e infine prestare attenzione ed evitare il redirect 301.
Primo errore da evitare: se ci sono cose che funzionano non le cambiare
Il primo errore che potrebbe danneggiare la funzionalità di un sito online è quello di intervenire con una sorta di azione a effetto “ruspa”, ovvero su ogni singola parte indistintamente, arrecando danni non da poco. Non ha alcun senso modificare tutto a prescindere, incluso ciò che va bene, funziona e non andrebbe assolutamente cambiato.
Supponiamo il caso in cui il tuo sito web abbia già un suo traffico che vende i prodotti e i servizi da te offerti, che ti chiede informazioni, visualizza il catalogo e ti contatta tramite mail o attraverso le funzioni di class to action. Anche se questo avviene con una frequenza che è al di sotto delle tua aspettative, in un certo senso si può affermare che faccia il suo dovere. Non appena prenderai la decisione di intervenire effettuando un restyling affidandoti a una persona non all’altezza, la quale, ad esempio, ti convincerà a trasformare il sito in un e-commerce, potrebbe accadere che i lead e i prospect smetteranno di seguirti e di contattarti. Cosa è successo? È molto probabile che, intervenendo, tu abbia eliminato un iter gradito a quel tipo di target, il quale riteneva quel passaggio indispensabile durante il processo d’acquisto.
Ad esempio, molti prospect che navigavano sul tuo sito online preferivano interfacciarsi con te, contattandoti prima per essere rassicurati fino a procedere concludendo l’acquisto. Dopo essersi ritrovati ad avere a che fare con un e-commerce che obbliga a comprare in maniera diretta e senza instaurare alcun rapporto fiduciario con te, quelle persone smettono di acquistare. Pensa bene prima di danneggiare ciò che funziona e concentrati piuttosto su ciò che sai essere meritevole di un cambiamento.
Secondo errore da evitare: migrare i metatag
Da un punto di vista tecnico ti sto parlando d’altro, sebbene possa affermare che si tratta di un errore molto simile al precedente e che richiede altrettanta attenzione.
Se possiedi un sito obsoleto ma posizionato, per impedire le perdite di traffico occorre che tu sia certo di agire in modo mirato ed efficace, ad esempio, impostando il redirect 301 delle sussistenti url in modo corretto. La migrazione deve essere impeccabile e questo sarà possibile anche grazie all’ottimizzazione SEO delle vecchie pagine su quelle nuove.
Accertati preventivamente che il consulente al quale affiderai il lavoro sappia di cosa stai parlando.
Terzo errore da evitare: il redirect 301
Il mancato redirecting 301 è uno degli errori più gravi che tu possa fare durante il restyling del tuo sito web.
Il redirect 301 è un comando che devi dare al server che ospita il sito e serve per reindirizzare una persona che ha cliccato sul vecchio indirizzo verso quello nuovo, eludendo così l’errore 404 (ti sarà apparsa tante volte con la voce “pagina non trovata”).
Nel rifacimento di un sito web spesso accade che le pagine interne mutino rispetto a quelle della versione precedente: per capirci, se nel vecchio sito è presente un catalogo al quale appartiene uno specifico articolo, il quale, a sua volta, corrisponde a un determinato indirizzo, durante il restyling potrebbe accadere che il prodotto in questione appaia su diverso indirizzo. Il danno è originato dal fatto che il motore di ricerca mantiene in memoria il precedente indirizzo che, probabilmente, è persino posizionato e genera traffico organico ma, nel momento in cui effettuiamo le modifiche al sito web, il vecchio indirizzo non corrisponda più al nuovo, provocando, appunto, l’errore 404.
Le vecchie pagine posizionate saranno automaticamente deindicizzate da Google e le nuove non saranno in grado di posizionarsi come le precedenti. Il disastro si genererebbe nel momento in cui l’errore si verificasse su centinaia di pagine, perché corrisponderebbe al decremento esponenziale del traffico organico.
Un esperto di siti web conosce bene questo tipo di errore, noto come redirect 301 e quindi sa come intervenire in modo mirato ed efficace.
Riassumendo, se stai effettuando il restyling del tuo sito web devi verificare che sia fatto il redirect 301 accedendo alla Search Console di Google. Vai poi alla voce scansione, su errori di scansione e assicurati che non siano presenti errori nella scheda “non trovato”; in caso contrario dovrai intervenire per correggere l’errore.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]
7 consigli per il restyling del tuo sito web
Ti darò sette consigli basici ed efficaci per realizzare il restyling in modo da rendere il tuo sito web responsive, accattivante ed efficace.
1. Analizza il tuo sito
Innanzitutto, prima di procedere con qualsiasi cambiamento, fai l’analisi del tuo sito attuale: verifica le pagine che convertono, ovvero prendi visione di quelle che apportano un maggior numero di lead e di quelle attraverso le quali vendi buon numero di prodotti o servizi. Dopo averle scrutate per bene, devi comprendere le motivazioni che le inducono a convertire più lead rispetto ad altre, in modo da rendere quelle meno efficaci simili a queste, mantenendo salde le peculiarità più funzionali anche nel nuovo sito.
Accertati poi di quali siano le pagine che ricevono più visite, elencale e come nel caso precedente, comprendi quali sono i dettagli che le portano ad avere successo. Se ti rendi conto che alcuni contenuti sito possiedono una frequenza di rimbalzo troppo alta, pondera se siano davvero utili per i tuoi affari; verifica i fattori che provocano questo effetto e valuta se valga la pena di trascorrere del tempo a modificarle o se sia il caso di eliminarle definitivamente.
2. Descrivi cosa fai
In secondo luogo, descrivi in maniera chiara cosa fai, ovvero la tua Unique Selling Proposition (USP).
Le persone amano una descrizione sito che sia subito intuitiva e consenta di comprendere istantaneamente di cosa ti occupi, perché fai questo, per chi e inoltre, sarebbe opportuno che cosa fai emergesse chiaramente in ogni singola pagina. Per quanto sembri un fattore scontato, nella maggior parte dei casi questo non accade ed è un gravissimo sbaglio. Un utente che visita un sito impiega sette secondi per comprendere dove si trova, per decidere se ha capito e se gli piace ciò che vede: se tutto questo non si verifica in questo brevissimo lasso di tempo, sarà indotto ad abbandonare il sito e tu perderai un potenziale cliente.
Un visitatore che entra in un sito e non capisce subito cosa tratta, scappa subito via!
Devi utilizzare la grafica sito, le immagini migliori e mandare il tuo messaggio testuale per spiegare subito chi sei, cosa fai e per chi lo fai.
L’Unique Selling Proposition è la frase che devi usare non per inviare uno slogan, ma per fornire delle informazioni fondamentali che consentano al visitatore di capire che si trova nel posto giusto e che lì troverà ciò di cui ha bisogno.
3. Scegli con cura il tuo font
Per quanto concerne il terzo punto, è necessario che ti prenda cura della grafica sito perché anche il font riveste un ruolo importante: deve essere tale da rendere i contenuti leggibili, non deve eccedere mai con l’originalità e l’eccentricità, soprattutto se a discapito della visibilità delle scritte, perché le persone potrebbero non gradirlo.
Se vuoi sapere se il font non ostacola la leggibilità, puoi usare una semplice strategia: inserisci una “i” maiuscola, una “l” minuscola e il numero “1”: se non li distingui in modo chiaro, significa che quel font non va assolutamente bene, quindi devi cambiarlo.
4. Aggiorna i contenuti
Il quarto punto è quello secondo il quale devi fare in modo che i contenuti siano sempre aggiornati. Immagina di realizzare il restyling del tuo nuovo sito e di lasciare gli stessi contenuti che hai pubblicato dieci anni fa; probabilmente qualche pagina potrebbe essere nuovamente utilizzabile, ma devi prestare davvero tanta attenzione alla freschezza dei contenuti.
È probabile che oggi un visitatore cerchi specifiche informazioni ed è difficile che delle tematiche così obsolete possano offrirgli la risposta che sta cercando: è più probabile che le persone vogliano avere delle risposte aggiornate, che potresti assicurare inserendo argomenti freschi e attuali.
I contenuti sono forse il fattore più importante per offrire un sito web responsive, pertanto fai una cernita di quelli mancanti e carenti e inseriscine di funzionali e interessanti.
5. Analizza i tuoi competitor
Il quinto step è quello che consiste nell’analizzare i siti dei tuoi concorrenti.
Un professionista, imprenditore o azienda che debbano effettuare il restyling del proprio sito web spesso non hanno neppure idea da dove debbano partire; il suggerimento che posso dargli è quello di dare uno sguardo alle pagine dei competitors.
Analizzando i siti concorrenti è possibile notare, ad esempio, dei contenuti ai quali non avevi neppure pensato, i quali però ti colpiscono e ti piacciono in modo particolare; magari riscontri una grafica ricercata o dei siti essenziali e leggeri ma interessanti. Devi osservarne bene la struttura e coglierne i dettagli che fanno la differenza, in modo da valutare se alcuni analoghi potrebbero essere inseriti nel tuo.
Dopo aver visto cosa hanno di valido i siti concorrenti, analizza cosa invece non possiedono, in modo da poterti contraddistinguere e diversificare da loro per offrirlo ai tuoi potenziali clienti.
Stai attento però a non perdere tempo e ad analizzare la concorrenza giusta, ovvero quella che è ben posizionata online: cerca sui motori di ricerca usando le keyword inerenti il tuo servizio o prodotto e concentrati su questi risultati. Se i concorrenti migliori sono bene indicizzati sicuramente significa qualcosa; ricorda che gli utenti attribuiscono autorevolezza e qualità ai siti posizionati in alto su Google.
Infine, non commettere l’errore di limitarti a visionare i siti web dei competitors presenti nella tua zona, ma verifica anche quelli presenti in altre zone d’Italia: si tratta di un’opportunità che ti offre la rete, quindi approfittane. Potresti notare che ispirarti a imprenditori di successo che si trovano lontano da te potrebbe offrirti degli spunti originali e interessanti. In più, dai uno sguardo alle aziende che sfiorano la tua nicchia, ad esempio se sei un parrucchiere, potresti trovare spunto vedendo il sito di un truccatore in grado di offrirti contenuti o metodologie di comunicazione che funzionerebbero anche all’interno del tuo sito web.
6. Scegli con cura le foto
Sesto punto, presta attenzione alle foto presenti sul tuo sito: il consiglio che ti posso dare è di evitare di acquistare immagini online, come ad esempio le foto e non perché non siano belle, ma in quanto impersonali: non serviranno per dare personalità al tuo sito web.
Allo stesso tempo, devi evitare di pubblicare le foto “fai da te”, perché non danno assolutamente un immagine professionale del tuo business. Ti sarà capitato mille volte di navigare su pagine con foto brutte da vedere, arrangiate e approssimative che non sono per niente accattivanti. Le persone amano vedere foto belle, ben fatte e professionali, quindi devi cercare di affidarti a un vero fotografo.
Per personalizzare il tuo sito, non inserire immagini eccessivamente eccentriche rispetto a quelle della tua nicchia; devono parlare di te e della tua azienda. Pubblica foto del tuo team al lavoro, sorridente e accomodante ed evita brutte copie impersonali che potresti trovare online. Anche quando inserirai le foto dei tuoi beni e servizi, stai attento che siano accattivanti e ben fatte.
7. Rendi il tuo sito responsive
Il settimo e ultimo punto, che forse è anche uno dei più importanti, è quello di adottare un restyling che garantisca un sito web responsive, ovvero in grado di riconoscere il dispositivo dal quale l’utente sta navigando e di adattare sia template e sia funzionalità alle dimensioni del display.
La maggior parte degli utenti che effettua ricerche online, oggi lo fa attraverso uno smartphone, mentre sta seduto sul divano, durante una pausa al lavoro o appena ha un attimo di tempo libero. Per tutti questi motivi un sito web responsive deve offrire varie modalità di visualizzazione.
Chi si connette, in pratica, visualizzerà menù, colonne, griglie ecc… che saranno adattate al monitor del pc o al display del cellulare.
Devi essere certo che tutte le pagine del tuo sito siano viste chiaramente sul dispositivo mobile, è fondamentale per il tuo business: puoi verificare se è così o meno anche usando uno strumento tecnico gratuito offerto da Google. Attraverso esso sarà sufficiente connetterti e inserire l’indirizzo del tuo sito web, cliccare su invio e a questo punto lo strumento sarà in grado di dirti se il tuo sito è mobile-friendly o se è necessario intervenire per mettere a posto qualcosa.
Per rendere il tuo sito mobile-friendly realizzerai una versione che su smartphone metterà in evidenza una class to action: ad esempio, sarà presente un banner che consentirà alle persone di chiamarti direttamente, un pulsante per richiedere un preventivo, ecc…
Devi avere un sito mobile che agevoli le conversioni in modo facile, perché se così non fosse rischieresti di perdere una quantità davvero alta di visitatori i quali, non visualizzando in modo leggero, veloce e pratico il tuo sito, lo abbandoneranno.